martedì 2 settembre 2014

Da Hiroshima e Nagasaki a Fukushima: due voci femminili per una lezione di democrazia


Pubblichiamo gli slide, preparati per l'incontro "Agosto 1945: La creazione fu bella" dello scorso venerdì 29 agosto presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze.
Questi seguivano la lettura di una poesia di Kiyoko Horiba "Quel cielo..."(堀場清子「その空が…」tradotta in italiano) e un suo messaggio affidatoci per quest'occasione; i primi tracciano le inchieste condotte dalla stessa autrice sulla censura praticata dalle autorità militari statunitensi sulle documentazioni riguardanti gli effetti delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki (nella seconda metà degli anni Quaranta durante l'occupazione). 
Nella seconda parte abbiamo presentato il fumetto "I dragoni atomici di Fukushima" dal suo origine, accompagnandolo con la lettura parziale della postfazione dell'autrice, Yuka Nishioka.
Le due voci, l'una di una hibakusha di Hiroshima e l'altra di Nagasaki che rappresenta le nuove generazioni che cercano di tramandare le testimonianze dei sopravvissuti, ci insegnano quanto sia importante salvaguardare la democrazia, perché questa è il nemico numero uno del nucleare. E Fukushima richiama l'attenzione su Hiroshima e Nagasaki per ricordarci questa nostra arma formidabile per liberare il mondo dalle grinfie della lobby nuclearista.







domenica 17 agosto 2014

La prima presentazione del nostro nuovo fumetto
avrà luogo ospitata da FESTAMBIENTE
la Domenica 17 agosto
Ore 21,00 Spazio Mostre – Presentazione del libro a fumetti “I dragoni atomici di Fukushima”. Partecipano Stefano Ciafani Vicepresidente nazionale Legambiente, Yukari Saito Centro di documentazione Semi sotto la neve, Angelo Gentili Coordinatore nazionale Festambiente.


http://www.festambiente.it/index.php/17ago.html
 

Sui dettagli logistici:
http://www.festambiente.it/index.php/infoutili.html

Vi aspettiamo.

giovedì 7 agosto 2014

I dragoni atomici che perseguitano il Giappone

di Marina Forti (pubblicato su Pagina99.it)


Come ogni anno, il 6 agosto la piccola Ayumi Hoshino va a scuola, dove gli insegnanti parlano della prima bomba atomica mai sganciata su degli esseri umani, nel 1945 a Hiroshima. Ma Ayumi è curiosa, e scopre che i dragoni atomici si sono risvegliati a Fukushima... Un manga pacifista e antinucleare
 
Come ogni anno, il 6 agosto la piccola Ayumi Hoshino interrompe le vacanze estive per andare a scuola. Gli insegnanti parlano della bomba esplosa il 6 agosto del 1945 sulla città di Hiroshima, la prima bomba atomica mai sganciata su degli esseri umani (la seconda è arrivata solo tre giorni dopo, su Nagasaki). La piccola Ayumi sentirà rievocare la storia dell'attacco atomico, lo shock, la devastazione, i morti: alla fine di quell'anno si contavano 140mila vittime a Hiroshima e 74 mila a Nagasaki, circa la metà morti nell'arco di un giorno dall'esplosione. Per coloro che sono stati esposti alle radiazioni, gli hibakusha, è rimasta una scia di sofferenze attraverso diverse generazioni. Di tutto questo sente parlare la scolaretta - è il giorno in cui tutti ripetono «mai più»...

Ayumi però è una bambina curiosa e non si ferma lì. Con i capelli a caschetto e gli occhiali, a volte un po' secchiona ma simpatica, con l'aiuto di un vecchio professore scopre i rudimenti della fisica atomica, protoni ed elettroni, la scissione e la fissione, la reazione atomica, l'incredibile energia che può derivarne, il rischio rappresentato dalle radiazioni. Un giorno resta di sasso quando va al mare con un'amichetta ma viene respinta: vietato entrare in acqua, la spiaggia è recintata e uomini con tute protettive stanno misurando il livello di radiazioni rilasciate dalla centrale di Fukushima Daiichi dopo l'incidente. A casa intanto i genitori sono incerti se mangiare gli ortaggi di quella zona. Già, anche una centrale nucleare può disperdere pericolose radiazioni...

In breve, la forza sprigionata dalla reazione atomica prende per la bambina l'aspetto del leggendario dragone, l'animale mitico che governa il vento, la nuvola, la pioggia, il tuono e fulminee qui la tecnologia si trasforma in forza diabolica. Bombe o centrali elettronucleari, i dragoni dormienti nei cieli sono stati risvegliati da umani presuntuosi convinti di poter controllare la natura: bisogna fermare la furia, vanno riportati sotto controllo.

La piccola Ayumi è la protagonista di un manga, una storia a fumetti: I dragoni atomici di Fukushima disegnato da Yuka Nishioka, professoressa all'università di Nagasaki e autrice di strisce a fumetti (pubblicato in Giappone nel 2012, è ora tradotto in italiano a cura del Centro di documentazione «Semi sotto la neve» di Pisa).
Un manga per molti aspetti didattico, per la competenza con cui spiega al lettore cosa è l'energia atomica e le conseguenze delle radiazioni (l'autrice si è avvalsa di una supervisione scientifica). E per la ricostruzione storica: come un paese ancora sotto shock per gli attacchi atomici ascolta il discorso del presidente americano Eisenhower sugli «atomi per la pace» (nel 1953) e si getta nello sviluppo del nucleare civile (può sembrare incredibile, ma la prima expo sull'uso pacifico del nucleare si tiene proprio a Hiroshima, nel 1958: è da allora che i giapponesi si sono sentiti raccontare che c'è un'energia atomica cattiva, quella delle bombe, e una buona, quella delle centrali elettriche). Ma è anche una storia dove il lieto fine va costruito.

I dragoni atomici di Fukushima è un manga con uno scopo. L'autrice, nata a Nagasaki nel 1965 e cresciuta con i racconti degli hibakusha, spiega che il mondo è cambiato per lei l'11 marzo 2011, quando anche nella sua città è scattato l'allarme tsunami che ha colpito il Giappone nord-orientale. L'incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi le ha fatto rivivere il terrore delle radiazioni, l'angoscia, l'indignazione, la disperazione, scrive Yuka Nishioka. «Mi sembrava che il momento richiedesse un esame di coscienza a noi, nati e cresciuti nei luoghi colpiti dall'atomica», spiega: «Come potevo sottrarmi alla responsabilità per l'incidente se avevo tollerato l'energia nucleare, convinta che non potessero mai esserci incidenti nelle centrali?» Anche lei, come la sua Ayumi, allora ha cercato le informazioni che erano state nascoste a tutti i giapponesi – è nata così la storia dei «dragoni atomici». (Il manga I dragoni atomici di Fukushima. Dire addio alle bombe e all'energia nucleare si può comprare qui).

La Costituzione pacifista sta perdendo i pezzi. In questi giorni, a 69 anni dall'attacco atomico di Hiroshima e Nagasaki, tra tante commemorazioni e parole di pace, non molti hanno fatto notare che il Giappone sta modificando la sua Costituzione pacifista, quella varata dopo la Seconda guerra mondiale, che esclude la guerra come risoluzione delle controversie internazionali (è molto più radicale della Costituzione italiana, perché nega allo stato il diritto di entrare in guerra). Una svolta decisiva è quella voluta dal premier ultra-nazionalista Shinzo Abe, che il primo luglio ha decretato un cambio di «interpretazione» della Costituzione abrogando il divieto per i soldati giapponesi di impegnarsi in operazioni di combattimento all'estero.

Ora il Giappone può mandare i suoi soldati a combattere in ogni angolo del pianeta, fa notare Yukari Saito, del Centro di documentazione Semi sotto la neve. Non solo, Shinzo Abe sta attivamente promuovendo l'export di tecnologia nucleare giapponese. Per questo, scrive Saito, quest’anno «molti giapponesi stanno affrontando gli anniversari di Hiroshima e Nagasaki con uno stato d’animo assai diverso dal passato».

I dragoni della guerra rischiano di svegliarsi.

mercoledì 6 agosto 2014

Hiroshima 6 Agosto 1945 - 6 agosto 2014: Il sonno disturbato delle vittime dell'atomica

Sono le 23.55. 
Lo diceva l’ultimo annuncio dato dal Bulletin of the Atomic Scientists di Chicago riguardo al Doomsday Clock, l’orologio dell’apocalisse. Era a fine dello scorso gennaio. Chissà se la lancetta è rimasta ferma nonostante le ultime tensioni internazionali, soprattutto nel Medio Oriente e in Ucraina.
Eppure i fenomeni più inquietanti che influenzano l’orologio potrebbero arrivare da più lontano, da un paese che pochi se l’aspetterebbero: il Giappone.


Poco o nulla di ciò trapela, purtroppo, dalla Dichiarazione di Pace di Hiroshima che, come ogni 6 agosto, stamani veniva pronunciata dal sindaco Kazumi MATSUI – del partito al Governo di Tokyo – alla commemorazione della tragedia che rase al suolo la città e per questo la rese famosa in tutto il mondo. La prima bomba atomica sganciata su un centro abitato uccise 140 o 150 mila persone in pochi mesi.

Sono passati 69 anni da allora e il totale delle vittime decedute si avvicina alla soglia dei 300 mila (dei 350 mila che si sima vivessero a Hiroshima all’epoca); ogni anno durante la cerimonia i nuovi fascicoli con i nomi registrati vengono depositati nel memoriale con uno scritto “Riposate in pace poiché non ripiamo l’errore”.

Non ripetiamo l’errore, appunto, della guerra. Per 69 anni, in effetti, malgrado tutto, i giapponesi hanno perlomeno mantenuto questa promessa. Se si considera il loro passato, non è poco.
Ora, invece, la promessa potrebbe venire a meno. Quest’anno molti giapponesi stanno affrontando gli anniversari di Hiroshima e Nagasaki con uno stato d’animo assai diverso dal passato. Perché?
Tutto è iniziato con l’insediamento dell’attuale governo nel dicembre 2012 guidato da Shinzo Abe, ultra-nazionalista e militarista che adora il proprio nonno, Nobusuke Kishi. Kishi fu ex criminale di guerra di classe A nella Seconda guerra mondiale che, nel pieno della guerra fredda, rispuntò come Primo ministro per spingere il Giappone al riarmo con la firma del trattato di mutua cooperazione militare con gli Stati Uniti reprimendo le fortissime contestazioni popolari.
Per realizzare questo suo sogno di sempre, il nipote sessantenne sta lavorando con una sbrigliatezza senza pari; forte della maggioranza assoluta che vi dispone grazie all’alleato Komeito (della Sokagakkai), saltando tutte le prassi parlamentari Abe ha cominciato a trasformare il Giappone costituzionalmente pacifista che nega allo Stato il diritto di belligeranza – più radicale della Costituzione italiana – in un Paese “normale” che usa le armi all’occorrenza non solo propria ma anche dei paesi alleati e le vende a volontà a chiunque.

Già a metà dello scorso giugno Abe aveva mandato il viceministro della difesa all’Eurosatory di Parigi, la più grande fiera di armi nel mondo. Il viaggio era per benedire una nutrita delegazione di gruppi industriali giapponesi. Tra l’altro, tra le aziende figuravano naturalmente i famosi tre costruttori di impianti nucleari, Hitachi, Toshiba e Mitsubishi di cui Abe funge da instancabile promoter perché è sempre in giro per il mondo per firmare degli accordi di esportazione e collaborazione, dall’Europa all’ Asia e aell’America Latina, in barba ai danneggiati e ai dannati di Fukushima.

E l’energia nucleare gioca ancora un ruolo chiave, forse più che mai ora che tutti i reattori sul territorio sono fermi e lasciano inutilizzata una quantità esorbitante di plutonio – l’ingediente della bomba di Nagasaki. Ciò risultava eccessivo anche per l’IAEA, che nella primavera scorsa aveva scoperto l’omissione del governo giapponese nell’ultima dichiarazione: di 640 kg di Plutonio con cui si potrebbero fabbricare circa 80 bombe.

Ma tornando alle armi, insomma, l’Eurosatory era una specie di debutto ufficiale del nuovo Giappone di Abe sul palco internazionale.

E come ha fatto Abe liberalizzare gli affari della guerra da un giorno all’altro?
Grazie alla sua grande capacità di dire  bugie e di ignorare ogni opinione diversa dalla propria, è stato piuttosto semplice: un piccolo trucco nella linea guida ereditata dai precedenti governi per decenni, cioè di sostituire “Tre principi sull’esportazione delle armi” con “Tre principi su trasferimento degli equipaggiamenti e tecnologia di difesa”, senza, però, dimenticare di modificare per bene il contenuto. E’ stato così eliminato ogni limite sui destinatari, comprese le zone dove un conflitto è in corso.

Dopo di ché l’ostacolo, considerato il più grosso da tutti i suoi predecessori, è stato superato (più precisamente aggirato) il primo luglio, quando ha decretato un cambio di “interpretazione” della Costituzione: ora, il Giappone può mandare i suoi soldati a combattere in ogni angolo del Pianeta dove i suoi alleati (cioè gli Stati Uniti) hanno bisogno di rinforzi.

Naturalmente, metterlo in pratica sarà molto meno semplice. Occorre riformare una serie di leggi, cambiare le regole di molte strutture a cominciare dall’esercito di auto-difesa. Ad esempio, i soldati giapponesi non possono partecipare a nessuna azione di uccidere, almeno per ora. Dicono che, se verrà modificato questo termine del contratto, molti potrebbero abbandonare la divisa. Allora, occorrerà ripristinare la leva, prevedono i politici anziani. E il braccio destro di Abe auspica perfino il patibolo per i disertori.

Forse stentate a crederci, a ridere sopra? Magari potessimo anche noi scherzarci.
Ma, vari sondaggi d’opinione pubblica ci riferiscono una grande preoccupazione dei giovani e le manifestazioni di protesta sono ormai quotidiane in varie città dell’arcipelago.
Neanche i morti di Hiroshima potranno più riposare in pace.
Ecco perché temiamo seriamente che il Giappone possa influire sulla lancetta dell’orologio dell’apocalisse.
Con tutte le tecnologie avanzate e il popolo disciplinato, sarebbe capace di spostarla .
Più avanti o più indietro non è ancora stato detto, però. Dipenderà molto dai cittadini, dai giovani in particolare, e della loro capacità di unirsi, allearsi con i cittadini di altri paesi, nell’Asia e altrove.

6 agosto 2014
© Yukari Saito
per Centro di documentazione Semi sotto la neve

domenica 27 luglio 2014

I Dragoni atomici di Fukushima by Yuka Nishioka


Da alcune settimane è uscita una edizione italiana del fumetto giapponese a favore del mondo libero dal nucleare:
I DRAGONI ATOMICI DI FUKUSHIMA: DIRE ADDIO ALLE BOMBE E ALL'ENERGIA NUCLEARE,
scritto e disegnato dalla fumettista di Nagasaki, Yuka NISHIOKA, tradotto dal nostro Centro di documentazione e edito dall'Associazione Culturale Altrinformazione.
Era uno dei nostri progetti - insieme alla pubblicazione del volume fotografico FUKUSHIMA: L'ANNO ZERO di Naomi Toyoda (tradotto da Y. Saito e M. Forti, Jaca Book) per ricordare il terzo annivversario del disastro di Fukushima. 

In questi giorni tutti coloro che hanno sostenuto la pubblicazione con la prenotazione - a cui vanno i nostri sentiti ringraziamenti - avranno finalmente ricevuto le loro copie.
 
Chi non ha partecipato al prefinanziamento ma desidera ora acquistarne copie o i privati o le associazioni che vogliono altre copie possono chiederci scrivendo a campagna[at]semisottolaneve.org
Alle associazioni disponibili a promuovere l'opera possiamo applicare uno sconto per contribuire al finanziamento dell'evento.

Prossimamente parteciperemo alle presentazioni a
Festambiente a Enaoli (Grosseto): 17 agosto
Firenze alla Biblioteca Oblate:  29 agosto
Genova: 10 ottobre
I dettagli saranno pubblicati appena stabiliti e riconfermati.

Ripoprtiamo la presentazione fatta dal nostro editore:    
Nel "manga" antinucleare "I DRAGONI ATOMICI DI FUKUSHIMA. Storie di bombe e di energia nucleare", l'autrice Yuka NISHIOKA, descrive i "dragoni" dormienti scatenati dall'uomo, ovvero le forze dell'energia nucleare che hanno colpito duramente il Giappone e Fukushima.

Yuka Nishioka, fumettista di Nagasaki, racconta che nel suo fumetto "i dragoni, un animale favoloso e sacro che governa il vento, la nuvola, la pioggia, il tuono e fulmine, si trasformano in bestie demoniache attraverso la tecnologia occidentale. I dragoni atomici, l'incarnazione dell'energia nucleare che non possiamo controllare, resteranno ancora nella nostra vita futura sotto forma di armi e centrali atomiche? Se non ci interroghiamo seriamente a partire da ora sulla civiltà contemporanea e sul nostro modo di vivere, e se non fermiamo subito ciò che va fermato, i dragoni atomici distruggeranno il futuro e la Natura che abbiamo il dovere di lasciare ai posteri".

L'edizione italiana è arricchita dalla postfazione di Susumu NISHIYAMA, uno degli "Hibakusha" sopravvissuti al bombardamento atomico su Nagasaki e costretti a convivere con gli effetti delle radiazioni.
Grazie alla supervisione scientifica del fisico giapponese Yuukou FUJITA, "I dragoni atomici di Fukushima" è un libro chiaro e completo, adatto nella forma e nei contenuti anche ai più giovani. Un fumetto dove l'energia atomica e i suoi rischi vengono spiegati in modo semplice e divulgativo all'interno di un racconto avvincente che vede come protagonisti uno scienziato e una ragazzina delle elementari.


PROFILO DELL'AUTRICE YUKA NISHIOKA

Nata nel 1965 a Nagasaki. Nel 1999, in seguito a un giro del mondo a bordo della "Peace Boat" ha cominciato ad interessarsi al tema della pace. Nello stesso anno ha partecipato alla "Hague Appeal for Peace Conference" (L'Appello per la pace dell'Aja). Nel febbraio del 2000 ha diretto il coordinamento della Nagasaki Woman's International Peace Conference (N-WIP) e ne è rappresentante tuttora. Attualmente insegna all'Università di Nagasaki e tiene una rubrica di strisce a fumetti sul settimanale "Shukan kinyobi".
Il titolo originale era ADDIO I DRAGONI ATOMICI 『さよなら、アトミック・ドラゴン』 (凱風社、2012).
 

martedì 10 giugno 2014

La Prima presentazione di "FUKUSHIMA: L'ANNO ZERO" di NAOMI TOYODA a MILANO

Jaca Book è lieta di invitarla alla presentazione

FUKUSHIMA: L'ANNO ZERO di NAOMI TOYODA
Martedì 17 giugno 2014 – ore 18.30
Libreria Jaca Book "Città Possibile" Via Frua 11- Milano

Intervengono le traduttrici MARINA FORTI e YUKARI SAITO

Saranno presenti
LEONARDO COEN - FIORELLO CORTIANA
GIANCARLO MAGGIULLI - ATTILIO SPECIANI

Segue aperitivo

L’ILLUSIONE DEL “NUCLEARE SICURO” CHE HA SCONVOLTO IL MONDO. IN UN FOTOREPORTAGE LA TRAGEDIA DI FUKUSHIMA

Prima del disastro dell’11 marzo 2011 alla centrale atomica Fukushima Daiichi, in Giappone un mito veniva propinato ai cittadini come verità. Il mito diceva che un incidente in una centrale nucleare non sarebbe mai potuto accadere, era impossibile. Dopo l’incidente è stato chiamato il «mito della sicurezza». Poi però il disastro nucleare è diventato una realtà e ha diffuso particelle radioattive in tutto il mondo. Ora, nel mezzo di una situazione irreparabile, in Giappone le forze fi lonucleari, quelle che hanno continuato a vendere il mito, cercano di diffonderne una nuova variante. Il mito della sicurezza è diventato il «mito della rassicurazione»: «Non vi preoccupate, gli effetti delle radiazioni non sono gravi!»

leggi la scheda del libro: http://badb.emailsp.it/frontend/track.aspx?idUser=38414&idnl=549&url=http%3A%2F%2Fwww.jacabook.it%2Fricerca%2Fschedalibro.asp%3ArQS%24%3Aidlibro%3D3860

martedì 27 maggio 2014

Sbarco dei "Dragoni Atomici di Fukushima", l'edizione italiana del fumetto di Yuka Nishioka

   Siamo lieti di poter annunciare che finalmente sono arrivate dalla tipografia genovese le copie della nuova pubblicazione del Centro di documentazione:
I DRAGONI DI FUKUSHIMA di Yuka Nishioka, il secondo fumetto antinucleare che nasce dalla collaborazione con l'Associazione Altrinformazione con la quale abbiamo presentato al pubblico italiano "No alla Guerra No al nucleare" di Rokuro Haku (ormai più di 3 anni fa).



L'autrice del fumetto è Yuka Nishioka, artista e
attivista dei movimenti pacifisti di Nagasaki che ci ha regalato anche una breve prefazione dal pugno di un suo anziano collega, Susumu Nishiyama, sopravvissuto della bomba sganciata sulla loro città.
Il volume, molto adatto sia ai ragazzi che agli adulti, è accompagnato da una postfazione commovente dell'autrice che racconta come aveva vissuto l'incidente di Fukushima da cui è nata questa opera.
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La stampa di questo volume è stata realizzata dal progetto di crowd-funding organizzata dal nostro editore l'Associazione Altrinformazione. Grazie a tutti che hanno sostenuto il progetto.

Per procurarsi delle copie non prenotate e organizzare un incontro di presentazione, potete scrivere a info@semisottolaneve.org.

(Il prezzo di copertina è al massimo di 15 euro).

martedì 11 marzo 2014

Al Terzo Anniversario di Fukushima 3: Dire Addio ai dragoni atomici di Fukushima attraverso un fumetto


La terza iniziativa del Centro di documentazione per ricordare l'anniversario del disastro sismico nucleare giapponese è dedicata a un animale: "I dragoni, animali favolosi e sacri che governano il vento, la nuvola, la pioggia, il tuono e il fulmine, si trasformano in bestie demoniache attraverso la tecnologia occidentale. I dragoni atomici, l'incarnazione dell'energia nucleare che non possiamo controllare, resteranno ancora nella nostra vita futura sotto forma di armi e centrali atomiche? Se non ci interroghiamo seriamente a partire da ora sulla civiltà contemporanea e sul nostro modo di vivere, e se non fermiamo subito ciò che va fermato, i dragoni atomici distruggeranno il futuro e la Natura che abbiamo il dovere di lasciare ai posteri". 

Le parole sono di Yuka Nishioka, una fumettista e pacifista di Nagasaki che esattamente 2 anni fa aveva pubblicato questo manga Addio, i dragoni atomici: storie delle armi e dell'energia nucleare (titolo originale) in Giappone.
Il Centro di documentazione ha voluto far conoscere l'opera al pubblico italiano con l'aiuto dell'associazione Altrinformazione, già coeditrice dell'altro volumetto No alla guerra, no al nucleare: Le armi all'uranio impoverito che distruggono l'uomo e l'ambiente uscito anch'essa 2 anni fa (e felicemente esaurito in pochi mesi).

E proprio oggi, al terzo anniversario del disastro di Fukushima, il nostro co-editore Altrinformazione lancia una campagna di crowd-funding per pubblicare e diffondere l'edizione italiana "I DRAGONI ATOMICI DI FUKUSHIMA: DIRE ADDIO ALLE ARMI E ALL'ENERGIA NUCLEARE".


 Pubblichiamo in seguito il Comunicato stampa sul progetto:

Per ricordare il terzo anniversario del disastro di Fukushima, partecipa anche tu alla traduzione italiana del manga di Yuka Nishioka "I Dragoni atomici di Fukushima", promossa dalle associazioni "Altrinformazione" e il Centro di documentazione Semi sotto la neve come iniziativa di sensibilizzazione sui temi del rischio nucleare.

Il volume a fumetti sarà prodotto come iniziativa no-profit in una edizione di qualita' a tiratura limitata attraverso la piattaforma di "crowd-funding" Produzioni dal Basso.

                      qui è il sito: http://produzionidalbasso.com/pdb_3532.html

Le prenotazioni del libro saranno raccolte a partire dall'11 marzo (anniversario del disastro nucleare di Fukushima) fino al lancio ufficiale della pubblicazione che avverrà il 26 aprile (anniversario del disastro nucleare di Chernobyl).

Al Terzo Anniversario di Fukushima 2: Portare "The Will" al Cinemambiente di Torino

La nostra seconda iniziativa per il terzo anniversario del disastro nucleare di Fukushima consiste nell'aiuto che il Centro offre al film "The Will: If Only There Were No Nuclear Plant" [tr. it. Il testamento: Tutto questo si poteva evitare (senza le centrali nucleari)] per entrare in contatto con il pubblico italiano. Infatti, il film sarà proposto alla festival Cinemambiente 2014 di Torino. http://www.cinemambiente.it/
Speriamo che l'opera serva a Non dimenticare Fukushima e aiuti gli spettatori a conoscere le conseguenze di una politica nuclearista. 


Presentazione del film:
800 giorni di vita a Fukushima sin dal giorno successivo al disastro nucleare. 800 giorni di lotta degli abitanti contro un nemico invisibile, che si chiama radiazione. Ma la radiazione non era soltanto un nemico invisibile, come si scoprirà nel testamento di un allevatore che si tolse la vita lasciando uno scritto sul parete della sua capanna: "Tutto questo si poteva evitare (senza le centrali nucleari...)". E' un testamento pregno dell'amore profondo per la famiglia, per il lavoro e per i colleghi, per la terra strappata. 250 ore di documentazione registrate da due fotogiornalisti, Naomi TOYODA e Masaya NODA, tra i primi giornalisti indipendenti che hanno pubblicato le notizie in diretta da Fukushima, vengono ora presentate edite in un film di 225 minuti.

due registi giapponesi, autori del film "The Will": N. Toyoda /sinistra) e M. Noda
 















Il film, che nei giorni scorsi è stato dato in una sala cinematografica di Tokyo per la prima volta, sta riscuotendo un enorme successo; tant'è che gli organizzatori sono stati costretti ad moltiplicare le proiezioni.

Il sito ufficiale del film: yuigon-fukushima.com (giapponese con una pagina in inglese)
Il sito su Facebook: facebook.com/yuigon.fukushima (giapponese)
Il sito della comitato promotore del progetto: https://motion-gallery.net/projects/yuigon_fukushima (giapponese) 

L'articolo sul film pubblicato sulla prima pagina di Tokyo Shimbun

 

Al Terzo Anniversario 1: da oggi in librerie "Fukushima, L'Anno zero" di Naomi Toyoda

Per quest'anno, al terzo anniversario di Fukushima che cade oggi, l'11 marzo appunto, abbiamo preparato 3 iniziative.

Il primo è "FUKUSHIMA: L'ANNO ZERO" di Naomi TOYODA, fotogiornalista giapponese, che sin dal giorno successivo al tragico giorno di grandi terremoti frequenta assiduamente Fukushima.
Si tratta del primo libro che narra la vita dopo il disastro giapponese fra la gente comune.

Traduzione di Yukari Saito e Marina Forti, pubblicata da Jacabook, ISBN 978-88-16-60504-6
Formato: 29,5x23 Pagine: 160 a colori € 35,00


Prima del disastro dell’11 marzo 2011 alla centrale atomica Fukushima Daiichi, in Giappone un mito veniva propinato ai cittadini come verità. Il mito diceva che un incidente in una centrale nucleare non sarebbe mai potuto accadere, era impossibile. Dopo l’incidente è stato chiamato il «mito della sicurezza».
Poi però il disastro nucleare è diventato una realtà e ha diffuso particelle radioattive in tutto il mondo. Ora, nel mezzo di una situazione irreparabile, in Giappone le forze filonucleari, quelle che hanno continuato a vendere il mito, cercano di diffonderne una nuova variante. Il mito della sicurezza è diventato il «mito della rassicurazione»: «Non vi preoccupate, gli effetti delle radiazioni non sono gravi!».
Così, per favore, non volgete altrove lo sguardo di fronte alle foto di questo libro.
Restate all’ascolto delle voci delle vittime, compresse nel loro dolore: perché non possiamo permettere un nuovo incidente nucleare, non solo in Giappone ma ovunque al mondo.
                                                                                                                              Naomi Toyoda

Chi è Naomi Toyoda:
Nato a Shizuoka nel 1956, è fotoreporter e membro della jvja (Japan Visual Journalists’ Association). Ha pubblicato molti libri sui conflitti in Palestina, Iraq e sullo tsunami ad Aceh, focalizzando la sua attenzione sulla vita dei bambini in queste condizioni limite. Oltre a numerose mostre fotografiche in Giappone, ha ottenuto personali anche presso il Parlamento di Paesi quali Finlandia, Scozia e Belgio e anche presso il Parlamento Europeo.

E oggi, sul nuovo quotidiano "pagina99" (p. 6) Marina Forti pubblica un'intervista realizzata con l'aiuto del Centro di documentazione: