martedì 15 ottobre 2013

Conferenza globale per diffondere la Costituzione per la pace @ Osaka

Global Article 9 Conference in Kansai 2013

"Piuttosto che le pericolosissime e inquinanti centrali nucleari, perche' non esportate l'Articolo 9 della nostra Costituzione?" 
E' un interrogativo-appello al Primo ministro Abe e i suoi collaboratori lanciato da alcuni giovani saliti sul palco dell'enorme Palasport del Comune di Osaka dove si e' svolta la seconda Conferenza globale sulla Costituzione pacifista. E' stato coperto subito da uno scrosciante appulauso di alcune miliaia di partecipanti. 

Ieri, 14 ottobre, era l'ultimo giorno del ponte per i giapponesi ed era una giornata bellissima d'autunno. Circa 5000 sono venuti alla Conferenza per confermare o riconfermare il valore del principio sul cui era fondato il Giappone del dopoguerra: abolire il diritto di belligeranza allo Stato negandogli di tenere un esercito. [Se, diversi mesi fa, gli organizzatori avevano previsto 10 mila partecipanti, forse il dimezzamento era dovuto anche a una manifestazione nazionale contro nucleare - "extra" rispetto a quelle consuete di ogni venerdi - indetta di recente che ha mobilitato nel cuore di Tokyo oltre 40 mila cittadini provenienti da varie parti del Paese proprio il giorno prima, il 13 pomeriggio.]

Main symposium - in un altro spazio si svolgevano alcune iniziative per i ragazzi
Tornando all'articolo 9, un concetto cosi' rivoluzionario di negare allo stato il diritto di fare guerra, era costato i milioni di vite umane, civili e militari, distrutte nell'Asia durante il colonialismo giapponese e nella guerra del Pacifico. L'idea di esportarlo in altri paesi appare, ora, piu' realistica rispetto alla Prima Conferenza globale "l'Articolo 9, perche' no?" svoltasi a Tokyo nel maggio del 2008. 
Anche i 18 relatori venuti dall'estero - tra cui l'italiana Micol Savia che rappresenta International Association of Democratic Lawyers - sono piu' che mai convinti: condividere e diffondere questo principio e' la via maestra per finire con i secoli delle armi. - E, se si potesse esportarlo negli Stati uniti, forse il Secolo delle guerre mondiali si chiudera' davvero.

Rispetto alla Conferenza del 2008 di Tokyo - a cui aveva partecipato anche il nostro Centro: vedi http://www.semisottolaneve.org/ssn/a/26141.html - quest'evento ha avuto un carattere piu' regionale e nello stesso tempo piu' globale.

REGIONALE, o meglio locale dell'area intorno a Osaka, erano la maggior parte degli organizzatori e il motivo per cui hanno deciso di proporla proprio adesso e in questo luogo. Perche' Osaka di oggi, con la Provincia e il Comune guidati dagli esponenti di destra fascista e militarista, si considera una delle roccaforti del revisionismo storico e del nuovo fascismo, che nega dichiaratamente allo spirito dell'Articolo 9 e della stessa Costituzione.

Questa seconda conferenza e' stata, invece, in sostanza piu' GLOBALE rispetto alla prima del 2008 nonostante con un numero molto minore degli ospiti stranieri. 
Perche' rispetto a 5 anni fa la validita' dell'articolo 9 e' piu' compresa, riconosciuta universale e condivisa nel concreto: la testimonianza di Belhassen Ennouri, avvocato tunisino, che attualmente sta lavorando di introdurre lo spirito dell'articolo 9 nella nuova Costituzione del paese dopo la rivoluzione lo testimonia.
Alcuni tra i 18 ospiti stranieri: provengono dall'Europa, dall'Africa, dai continenti americane e dall'Asia.
Inoltre, e' stata ripetutamente sottolineata l'importanza del preambolo della Costituzione giapponese in cui e' espressa la ferma volonta' del popolo giapponese di lavorare per un mondo affinche' tutti i popoli abbiano lo stesso diritto di vivere in pace, liberi da terrori e privazioni".

Sessione plenaria della Conferenza internazionale a Kansai University

La Global Conference del 14 ottobre era preceduta da una conferenza internazionale sull'Articolo 9 presso Kansai University sempre di Osaka (13 ottobre). Era una giornata di studi, una plenaria in mattina e 3 sessioni divise per tema in pomeriggio, con circa 500 partecipanti.
Ann Wright, ex colonnello statunitense che ha rifiutato di sostenere la Guerra in Iraq del 2003. Un esempio che prova finche' si vive, l'essere umano puo' cambiare la sponda.
 
Dall'Italia ha partecipato alla sessione dedicata al Diritto alla Pace Micol Savia - residente a Torino ma rappresenta the International Association of Democratic Lawyers (IADL) a Ginevra -. La Savia ha denunciato l'ipocrisia dei paesi avanzati (a cominciare dall'UE, ma anche il Giappone e la Corea del sud) che insieme agli Stati uniti stanno facendo tutto per evitare che questo diritto alla pace venga riconosciuta un diritto umano fondamentale e universale.
Lei, insieme a Luis Roberto Zamora (avvocato di Costa Rica che ancora da studente in giurisprudenza ha fatto e vinto una causa contro il Presidente della Repubblica del suo paese che aveva espresso il sostegno alla guerra contro Iraq del 2003) e il sudcoreano Lee Kyung-Ju, docente alla Inha University di Seoul, [nella foto sottostante] esperto e zelante "importatore", divulgatore della costituzione pacifista nel suo paese, sono stati molto apprezzati dal pubblico giapponese: mentre l'articolo 9 e' in grave pericolo nella sua patria, cioe' in Giappone, i suoi semi stanno mettendo radici solide in varie parti del mondo. 
   

 

domenica 6 ottobre 2013

Lettera ai giovani atleti - Olimpiade di Tokyo 2020

Tramite amici in Italia che l'hanno tradotto abbiamo ricevuto questa lettera dal Giappone scritta da un noto giornalista da anni esperto del nucleare. La pubblichiamo sperando che possa esservi utile:

Lettera ai giovani atleti che sognano di venire all'Olimpiade di Tokyo 2020, 
ai loro allenatori e genitori: alcuni fatti che occorre sapere.
 

Il 7 settembre 2013 il Primo Ministro Shinzo Abe ha rivolto alla sessione 125 del Comitato Olimpico Internazionale la seguente dichiarazione:
“Qualcuno potrebbe avere preoccupazioni per Fukushima. Vi assicuro, la situazione e’ sotto controllo. Non si è mai verificato e non si verificherà mai nessun danno a Tokyo”.
I portavoce dello stato giapponese hanno supportato la dichiarazione di Abe, sostenendo che il livello delle radiazioni nell'Oceano Pacifico non ha superato lo standard di sicurezza.
Questo ricorda la vecchia storia dell'uomo che si butta dall'edificio di dieci piani, e che arrivato a tre metri da terra dice: "fin qui, tutto bene".


Stiamo parlando, ricordate, dell'Oceano Pacifico, la più grande massa d'acqua del pianeta. La Tokyo Electric Power Company (TEPCO) riversa nell'Oceano, ormai da due anni e mezzo, acqua che scorre attraverso un reattore fuso di Fukushima.
Finora l’Oceano riesce a diluire le radiazioni al di sotto dello standard di sicurezza, perciò "fin qui, tutto bene". Ma non c'è nessuna prospettiva di neutralizzare l'acqua radioattiva.
Qui ci sono 8 cose che dovete sapere.



1. Nell’ area residenziale del parco di Tokyo, a 230 km da Fukushima, il livello di radiazione
riscontrato al suolo è pari a 92,335 Becquerels per metro quadrato. Questo livello è comparabile a quello misurato intorno alla zona ④ di Chernobyl. Ció si spiega in ragione dell’assenza di rilievi montuosi in grado di bloccare il percorso delle nubi radioattive nell'area tra Tokyo e Fukushima. Nella capitale, la gente consapevole del pericolo evita assolutamente di mangiare cibi prodotti nell’est del Giappone.




2. All’interno della Centrale di Fukushima le tubazioni che hanno fatto circolare l'acqua di raffreddamento attraverso i reattori #1 e #3 sono rotte a causa del meltdown.
Questo significa che il combustibile nucleare si è prima surriscaldato e poi fuso, e continua a riversarsi nell'acqua con cui viene a contatto. Inoltre il combustibile nucleare fuso attraversa il fondo in cemento del reattore e raggiunge il terreno. Come menzionato sopra, da due anni e mezzo i lavoratori della

TEPCO continuano disperatamente a versare acqua nel reattore, ma non sono in grado di escludere
che l'acqua raggiunga effettivamente il combustibile fuso. Purtroppo sarà sufficiente un terremoto di media forza per distruggere completamente lo stabilimento già danneggiato, e il dato di fatto è che da due anni e mezzo i terremoti colpiscono Fukushima in continuazione. Già durante la redazione di questa lettera Fukushima e’ stata colpita da un altro terremoto, ma sembra che lo stabilimento abbia tenuto. "Fin qui, tutto bene". Il pericolo più grave ed immediato è insito nel reattore #4, dove una grande quantità’ di combustibile nucleare all'interno di una piscina sembra aspettare il proprio tragico momento.


3. Oggi in Giappone l’acqua di raffreddamento continuamente riversata nel reattore è considerata un problema gravissimo dagli stessi quotidiani e TV che inizialmente si erano sforzati di nasconderne la pericolosità, e Abe viene accusato di aver mentito al CIO.
La questione e’ che l'acqua altamente radioattiva si sta miscelando con la falda acquifera del terreno in modo irreversibile, e attraverso la falda entra nell'Oceano. In agosto 2013 (quindi prima delle dichiarazioni fatte da Abe al CIO) all'interno del sito di Fukushima è stata misurata una radioattività pari a 8.500 microSieverts/ora, valore
sufficiente ad uccidere qualunque lavoratore sia impegnato sul sito da mesi. A Ohkuma-machi, cittadina dove si trova un'altra centrale, la radioattiva è stata misurata in 320 microSieverts/ora in luglio, due mesi prima delle dichiarazioni di Abe al CIO. Questo livello di radiazione è in grado
uccidere una persona in 2 anni e mezzo. Una città fantasma si è ormai creata su una superficie di molti chilometri quadrati, ed è in continua espansione.


4. Per non turbare le Olimpiadi di Tokyo 2020, un fatto importante è stato censurato nei rapporti che vanno all'estero. Viene riconosciuta la presenza di acqua radioattiva sulla superficie del terreno intorno al reattore, ma viene accuratamente taciuto ció che accade in profondità, dove la falda viene irradiata e l'acqua va a miscelarsi attraverso i fondali con quella dell'Oceano. Un processo contro il quale è già troppo tardi per fare qualcosa.