martedì 27 agosto 2013
Peace Boat ospite di Fahrenheit della Radio3
Pubblichiamo il link da cui potete scaricare la conversazione con i tre ospiti giapponesi approdati a Civitavecchia a bordo di Peace Boat.
Ora si puo' ascoltare la puntata di Fahrenheit del venerdi 23 che si apriva con preziose testimonianze del fotogiornalista Naomi Toyoda, del sopravvissuto della bomba atomica di Hiroshima Susumu Tsuboi che ora ha 85 anni e di Sakura Takano, studentessa universitaria di Fukushima, ospiti del microfono di Felice Cimatti che conduce Fahrenheit.
Grazie alla redazione che ci ha offerto questa preziosa opportunita'.
DA HIROSHIMA A FUKUSHIMA: la peace boat porta per il mondo le voci dei sopravvissuti 23/08/2013
oppure da QUI
domenica 25 agosto 2013
Peace Boat torna a fare tappa in Italia
Il 22 e 23 agosto la nave da crociera allestita dalla ong internazionale Peace Boat – si potrebbe tradurre come “Arca della Pace” – ha fatto scalo a Civitavecchia, dove è stata accolta con una certa solennità dall'amministrazione comunale: anche perché a bordo, insieme a un gruppo di hibakusha (i sopravvissuti del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki) c'erano due giovani "ambasciatori di pace" di Ishinomaki, sopravvissuti al terribile terremoto e tsunami che ha
colpito la regione nord-orientale del Giappone l’11 marzo del 2011.
E Civitavecchia è gemellata proprio con la città nipponica.
Così,
grazie alla Delegata ai Gemellaggi del Comune di Civitavecchia, Carla
Celani, gli ospiti giapponesi sono stati protagonisti di un incontro
pubblico presso Forte Michelangelo, la fortezza che sovrasta il porto,
sede del Centro storico culturale delle Capitanerie di porto, alla
presenza di numerose autorità cittadine.
E' stata l'occasione per
ascoltare la testimonianza di Sayaka
Takahashi
e Shuhei
Sakimura,
che hanno raccontato a lungo come lo tsunami si sia abbattuto sulle
loro vite.
Ma anche per ascoltare il signor Susumu Tsuboi,
sopravvissuto a una tragedia più lontana: nato nel 1928, aveva 17
anni quando una bimba atomica è stata sganciata sulla sua città,
Hiroshima.
Tsuboi
è imbarcato sulla Peace Boat insieme a altri sette
hibakusha
(letteralmente, vittime delle radiazioni) nell'ambito del progetto
chiamato Orizuru,
dal nome della piccola gru di origami (carta piegata) che ne
costituisce il logo: un tradizionale simbolo giapponese di speranza e
di pace.
Il progetto Orizuru è cominciato nel 2008 ed è alla sua
sesta edizione.
Permette ai sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki di
condividere la loro testimonianza con scuole, governi, media e
cittadinanze, o con vittime di altri conflitti o disastri in diverse parti del mondo.
Testimonianze "No More Nukes" a bordo della Peace Boat @ Civitavecchia
Ringraziamo Giuseppe Ibelli di Civitavecchia per averci permesso di pubblicare le sue foto.
Peace Boat @ Civitavecchia foto di Giuseppe Ibelli |
A bordo della nave abbiamo intervistato alcuni sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki prima d'incontro pubblico a Forte Michelangelo (foto scattata da Francesco Martone) |
Com. Murolo, responsabile del Centro da' un benvenuto alla delegazione foto di Giuseppe Ibelli |
Testimonianza di Susumu Tsuboi, sopravvissuto della bomba atomica a Hiroshima (all'epoca aveva 17 anni.) foto di Giuseppe Ibelli |
Saluto da parte di Nao Inoue, direttore della 80ma crociera della Peace Boat foto di Giuseppe Ibelli |
Takashi Miyata, sopravvissuto di Nagasaki, intervistato dalla Rai foto di Giuseppe Ibelli |
Nella prima parte dell'incontro hanno parlato due giovani di Ishinomaki, la citta' gemellata con Civitavecchia, delle loro esperienza di Tsunami del 2011 foto di Giuseppe Ibelli |
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Nella sala attigua e' stata allestita una mostra fotografica sui tsunami di Ishinomaki foto di G. Ibelli |
martedì 20 agosto 2013
La viva voce di No more Hiroshima & Nagasaki
Pubblichiamo una traduzione dei profili dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki in arrivo in Italia a bordo dell'"Arca della pace" (Peace Boat).
Sig. OKAMOTO Tadashi
Sopravvissuto di Hiroshima. Nato nel 1944, aveva appena un anno quando è stato esposto al bombardamento atomico. Si trovava a 2 chilometri dall'ipocentro. Per fortuna l'intera famiglia si è salvata, ma le cicatrici rimaste alla mano sinistra e alla testa hanno causato un enorme stress nella sua vita. Negli anni successivi i genitori evitavano di parlare dell'accaduto; lui ha preso la coscienza della propria esperienza da hibakusha studiando da solo. Attualmente è molto impegnato nell'attività di volontariato sia presso il Peace Memorial Museum di Hiroshima sia nel comune di Minamisoma nella Provincia di Fukushima.
Profili
dei partecipanti alla Sesta edizione di ORIZURU PROJECT
Sig.ra
OHMURA Kazuko
Sopravvissuta
di Nagasaki. Nata nel 1927, aveva 17 anni quando la bomba atomica è
esplosa.
Ha
subito la cosiddetta “esposizione da ingresso in città”.
Infatti quel giorno era fuori città, in cerca di cibo. E' tornata a
Nagasaki tre giorni dopo, il 12 agosto: ha camminato tra le macerie
radioattive per raggiungere la sua casa, che si trovava a 500 metro
dall'ipocentro. L'ha trovata distrutta, e 5 familiari erano morti.
Dopo averli cremati ha portato con sé le loro ceneri. Ha deciso di
partecipare al Progetto Orizuru per raccontare la sua esperienza ai
più giovani.
Sopravvissuto
di Hiroshima. Nato nel 1928, quando è esplosa la bomba aveva 17
anni.
Il
signor Tsuboi si trovava in quel momento in una fabbrica, a 4,5
chilometri dall'ipocentro. A causa dell'incendio provocato
dall'esplosione è rimasto da un amico e solo il giorno dopo è
tornato a casa, trovando che la madre era morta. Anche il padre era
scomparso, così ha dovuto lavorare duro per sopravvivere, benché
di
salute cagionevole.
Nel 1983 ha cominciato a testimoniare la sua esperienza. E' stato
segretario generale dell'Associazione delle vittime della Bomba A di
Nishinomiya City, di cui resta un consigliere anziano. Ha già
partecipato al progetto Orizuru con Peace Boat nel 2011.
Sig.ra
ASAMI Yoriko
Sopravvissuta
di Hiroshima. Nata nel 1928, aveva 16 anni quando la bomba è
esplosa.
Durante
la guerra la signora Asami, allora studentessa, era
in servizio
al Hiroshima Communications Hospital. Era in un raro giorno di
riposo ed era a casa quando la bomba è stata sganciata. Portando
l'anziana madre ammalata sulle spalle, è fuggita da amici con i due
fratellini, ustionati. Dopo la guerra la famiglia ha vissuto a lungo
in un baraccamento. Finora non aveva voluto testimoniare su quei
giorni; ora però ha deciso di
cominciare a farlo.
Sig.
IKEDA Akira
Sopravvissuto
di Nagasaki. Nata nel 1931, ha visto la bomba a 13 anni.
Il
signor Ikeda è stato esposto al bombardamento atomico di fronte a
un tempio, a 3 chilometri dall'ipocentro dell'esplosione. Quella
notte è fuggito con la madre e i fratellini, tra le continue
esplosioni. Molti dei suoi conoscenti sono morti nei giorni
seguenti, e lui non
riesce a liberarsi del ricordo
di aver aiutato a trasportare i corpi nel cortile della scuola per
cremarli. E' molto
impegnato in
varie attività, in particolare nella
promozione dei
“Sindaci per la pace”.
Ha
già partecipare al Progetto Hibakusha della Peace Boat nel 2008.
Sig.ra
YAHATA Teruko
Sopravvissuta
di Hiroshima. Nata nel 1937, ha vissuto la bomba atomica a 8 anni.
E'
stata esposta all'atomica nel cortile della sua casa, 2,5 chilometri
dall'ipocentro. L'esplosione l'ha scaraventata sei metri lontano, da
cui riporta una cicatrice ancora visibile sulla fronte. Durante la
fuga, tra file di persone ustionate, è stata investita dalla
“pioggia nera” carica di radiazioni. Ricorda lo shock, nei
giorni successivi, quando ha visto il cortile della sua scuola
trasformato in crematorio. Nel difficile dopoguerra si è sposata,
ha avuto figli, lavorato, e ha avuto poche opportunità di parlare
della sua esperienza. Ora ha deciso di farlo, per trasmettere la sua
esperienza alle prossime generazioni.
Sopravvissuto
di Hiroshima. Nato nel 1939, aveva 5 anni quando è esplosa la
bomba.
Al
momento dell'esplosione era in casa, a 2,4 chilometri
dall'ipocentro. La sua famiglia si è salvata e lui, dopo gli studi
superiori, ha cominciato a lavorare per Mitsubishi Electrics.
Durante un viaggio di lavoro in Libano gli è capitato di parlare
con dei bambini locali: è allora che si è reso conto di quanto sia
preziosa la pace. Dopo il pensionamento nel 2005 ha cominciato a
dare testimonianza. Ha creato un modello in scala reale di “Fat
Man”, la bomba atomica sganciata su Nagasaki, e con quello ha
girato nelle scuole per raccontare la sua esperienza ai ragazzi.
Sig.
TAKAMURA Hideki
Sopravvissuto
di Hiroshima. Nato nel 1943, quando la bomba è stata sganciata
aveva poco più di un anno.
Si
trovava in quel momento nella sua casa, a 2,6 chilometri
dall'ipocentro. La sua famiglia sopravvisse, ma sua madre si trovava
all'esterno e le cicatrici delle ustioni sono rimaste visibili per
tutta la vita. Takamura era troppo piccolo per conservare ricordi
personali dell'evento; porta però la sua esperienza di lavoro
sociale e attività comunitarie con altri Hibakusha.
Con questo viaggio vuole aiutare a diffondere le testimonianze dei
sopravvissuti.
Sig. OKAMOTO Tadashi
Sopravvissuto di Hiroshima. Nato nel 1944, aveva appena un anno quando è stato esposto al bombardamento atomico. Si trovava a 2 chilometri dall'ipocentro. Per fortuna l'intera famiglia si è salvata, ma le cicatrici rimaste alla mano sinistra e alla testa hanno causato un enorme stress nella sua vita. Negli anni successivi i genitori evitavano di parlare dell'accaduto; lui ha preso la coscienza della propria esperienza da hibakusha studiando da solo. Attualmente è molto impegnato nell'attività di volontariato sia presso il Peace Memorial Museum di Hiroshima sia nel comune di Minamisoma nella Provincia di Fukushima.
Sig.ra
SASAMORI Shigeko
Sopravvissuta
di Hiroshima. Nata nel 1932, quando è esplosa la bomba atomica
aveva 13 anni.
La
signora Sasamori è una delle “ragazze di Hiroshima” che nel
1955 furono mandate negli Stati uniti per cure mediche. Benché
tornata in Giappone dopo le cure, nel 1958 si è trasferita negli
Usa, dove ha lavorato come infermiera in un ospedale; vive a Los
Angeles. Dopo la pensione ha continuato a portare la sua
testimonianza. Nel 2008 è intervenuta al Seminario sull'educazione
al disarmo e alla non-proliferazione, presso le Nazioni unite a
Ginevra, durante la preparazione della Conferenza di revisione del
Trattato di Non Proliferazione atomica (Tnp) del 2010.
Fonti]e:
Peace
Boat
http://www.peaceboat.org/files/uploads/80th_hibakusha_profile_JPN__3.pdf
Traduzione
a cura di Centro
di documentazione 'Semi sotto la neve'
Civitavecchia incontra i testimoni a bordo di Peace Boat
COMUNICATO STAMPA
È in arrivo a Civitavecchia la Nave della Pace, Peace Boat, che approda nei porti di tutto il mondo per portare testimonianze di pace.
Quest’anno, a bordo, due giovani rappresentanti di Ishinomaki, sopravvissuti al terribile terremoto e tsunami che ha colpito la regione nord-orientale del Giappone l’11 marzo del 2011. Civitavecchia, gemellata con la città nipponica, si prepara ad accoglierli.
L’incontro, organizzato dalla Delegata ai Gemellaggi del Comune di Civitavecchia, Carla Celani, avrà luogo
giovedì
22 agosto
dalle
ore 18 alle 19,30
nella
Sala Conferenze del Centro Storico culturale
delle Capitanerie di porto, presso Forte Michelangelo.
delle Capitanerie di porto, presso Forte Michelangelo.
L’evento
sarà reso ancora più prezioso dalle partecipazione di 8
rappresentanti e superstiti dell’attacco atomico su Hiroshima e
Nagasaki. La nostra città potrà ascoltare dalla loro viva voce
esperienze e testimonianze da memorizzare e riportare alle
generazioni future. Per noi un’occasione unica.
Ad
accogliere gli ospiti saranno presenti, oltre al Comandate Murolo,
responsabile del Centro, le autorità militari, civili e religiose
cittadine, l’Assessore Sergio Serpente, l’Assessore Silvia
Brusciotti e il Consigliere Ismaele De Crescenzo.
Civitavecchia
offre ai suoi cittadini un momento di riflessione su questioni
apparentemente lontane dalla normale quotidianità, ma profondamente
legate alla nostra vita presente e futura.
Civitavecchia
vuole esserci:
vuole essere una città costruttrice di pace, una città che si
schiera a favore del disarmo nucleare, e partecipare alla creazione
per l’umanità di un futuro pacifico e sostenibile.
Per
informazioni:
Sull'incontro:
celani.c@tiscali.it
(Comune
di Civitavecchia)
Sul
progetto e su Peace Boat:
Centro
di documentazione Semi sotto la neve: info@semisottolaneve.org
L'Arca della Pace a Civitavecchia
Il
Progetto Orizuru
Dal 2008 Peace Boat (“nave della pace”), Ong internazionale che ha sede in Giappone, invita gruppi di hibakusha, i sopravvissuti al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, a partecipare a un “Viaggio globale per un mondo libero dalle armi nucleari”. A tutt'oggi sono 150 gli hibakusha che hanno girato il mondo con la Peace Boat per portare la propria testimonianza sugli effetti delle armi atomiche e fare appello al disarmo nucleare. Al progetto hanno partecipato anche studenti, educatori, sindaci, diplomatici, politici, rappresentanti della società civile e Premi Nobel per la pace, che si sono uniti alla Peace Boat durante tratti della navigazione o in occasione delle sue tappe.
Salpata il 18 luglio scorso dal Giappone con a bordo un gruppo di 8 Hibakusha di Hiroshima e Nagasaki, la “nave per la pace” è al suo ottantesimo viaggio. E' anche giunta alla sesta edizione del Progetto Hibakusha, o Progetto Orizuru dal nome della piccola gru di origami (carta piegata) che ne costituisce il logo: un tradizionale simbolo giapponese di speranza e di pace.
Il Giappone è l'unico paese al mondo che abbia mai subìto un bombardamento atomico, sulle città di Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945). Gli hibakusha sono i testimoni di questa tragedia; poiché la loro età media supera ormai i 78 anni, il loro è un messaggio urgente, per “passare il testimone alle generazioni successive”.
lunedì 12 agosto 2013
DICHIARAZIONE di PACE di NAGASAKI 2013
Se siete d'accordo, andate a cliccare il sito (il bottone in basso a destra):
traduzione in italiano:
Esattamente sessantotto anni fa, un bombardiere statunitense ha sganciato una bomba atomica direttamente sopra Nagasaki.
Le
radiazioni, lo spostamento d'aria dell'impatto e il calore
sprigionato dalla bomba erano immensi, e il fuoco che ne e' scaturito
ha inghiottito la citta' nelle fiamme per l'intero giorno e tutta la
notte. La citta' e' stata distrutta completamente in un istante.
Dei
240.000 residenti in citta', circa 150.000 sono stati colpiti dagli
effetti della bomba e 74.000 tra loro sono morti nello stesso anno.
I
sopravvissuti hanno continuato a soffrire di un'alta incidenza di
leucemia, cancro, e altre gravi malattie provocate dalle radiazioni.
Ancora
oggi, dopo 68 anni, vivono ancora nella paura e hanno delle profonde
cicatrici psicologiche.
Chi ha creato quest'arma crudele e' l'uomo.
Erano uomini anche
coloro che hanno usato le armi nucleari ben due volte su Hiroshima e
Nagasaki, e quelli che hanno condotto ripetutamente dei test nucleari,
contaminando la terra.
La
razza umana ha finora commesso numerosi e gravissimi errori.
E'
proprio per questo che dobbiamo cogliere ogni occasione per
riaffermare e rinnovare la nostra presa di coscienza del passato che
non va dimenticata.
Chiedo, dunque, al Governo giapponese di ritornare ai nostri principi, di riflettere sul fatto di essere l'unico paese nel mondo bombardato dell'atomica.
Nel corso della sessione preparatoria che si e' riunita a Ginevra nel aprile 2013 in vista della conferenza di revisione del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare che avra' luogo nel 2015, molti paesi hanno proposto una dichiarazione congiunta sull'impatto umanitario delle armi nucleari, che e' stata sostenuta da 80 paesi.
Il
Sudafrica, e altri paesi che hanno fatto questa proposta hanno
chiesto al Giappone di sostenere e sottoscrivere la dichiarazione.
Tuttavia,
il governo giapponese non l'ha sottoscritta, deludendo le aspettative
della societa' civile globale.
Se
il governo giapponese non puo' sottoscrivere l'affermazione in base
alla quale "le armi nucleari non dovrebbero mai essere usate
indipendentemente dalle circostanze", questo implica che il
governo approva il loro uso in determinate circostanze.
Questa
posizione contraddice la determinazione del Giappone a impedire che
chiunque altro divenga vittima di un bombardamento nucleare.
Siamo
preoccupati anche dal riavvio dei negoziati relativi all'accordo di
cooperazione nucleare tra India e Giappone.
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