Traduzione in italiano (di Carlo Gubitosa)
L'11 marzo 2011, il terremoto, lo tsunami e il conseguente meltdown alla centrale nucleare Fukushima
Daiichi, hanno causato grandi sofferenze
alla popolazione giapponese, incrementando la contaminazione radioattiva a livello globale. Questi eventi hanno lanciato un allarme mondiale riguardo i
rischi che l'energia nucleare pone a lungo termine per la salute, l'ambiente e l'economia.
il testo originale in giapponese: http://npfree.jp/download/yokohama_declaration.pdf
Come a Three Mile Island e Chernobyl, l'incidente di Fukushima ci ha ricordato nuovamente che la tecnologia
nucleare è spietata e gli incidenti
non possono essere contenuti.
La situazione non è sotto controllo
come ha dichiarato il governo giapponese. La centrale nucleare è ancora instabile
e i lavoratori continuano ad operare in condizioni
che mettono a rischio le loro vite.
La contaminazione radioattiva si sta estendendo. Questa è un'emergenza
locale e globale.
Le famiglie sono costrette a scegliere tra l'evacuazione della zona e una vita con esposizioni prolungate alle radiazioni e rischi inaccettabili
per la salute. Nella prefettura di
Fukushima, tracce di radioattività sono state riscontrate nel latte materno e nell'urina dei bambini.
Le vite minacciate comprendono anche
quelle delle generazioni future.
L'economia locale è stata distrutta.
Ogni passaggio nel trattamento del combustibile nucleare ha creato degli "Hibakusha", un termine inizialmente associato ai
sopravvissuti delle bombe di
Hiroshima e Nagasaki, che attualmente viene usato per tutte le vittime dell'esposizione alle radiazioni.
L'estrazione dell'uranio dalle miniere, i test delle
armi atomiche, gli incidenti alle
centrali nucleari, lo stoccaggio e il trasporto delle scorie nucleari: tutte queste attività hanno creato degli Hibakusha.
L'esperienza di questi Hibakusha presenti nel mondo è fatta di secreto, vergogna e silenzio. Il
diritto all'informazione, i registri sanitari,
i trattamenti medici e i risarcimenti sono stati inadeguati o negati, col pretesto della
"sicurezza nazionale" o dei costi troppo elevati.
Questa carenza nell'individuazione delle responsabilità
non è limitata al Giappone, ma è un problema presente ovunque nell'industria nucleare, a causa delle
relazioni corrotte tra i governi e
le industrie del settore.
Ora siamo ad un punto di svolta. Abbiamo la scelta di rompere la catena di trattamento del combustibile
nucleare, per muoverci verso energie
efficienti, rinnovabili e sostenibili, che non mettono a rischio la salute o l'ambiente. Abbiamo la responsabilità di farlo nell'interesse delle generazioni
future. L'abbandono dell'energia nucleare va di pari passo con l'abolizione delle armi atomiche, e contribuisce a costruire una pace
mondiale duratura.
La solidarietà globale rivolta alla popolazione di Fukushima e lo spirito dei partecipanti alla
"Conferenza Globale di Yokohama per un mondo libero dall'Energia Nucleare" dimostrano che le
connessioni tra i popoli sono
davvero capaci di creare le basi per il nostro futuro.
Queste le nostre richieste:
1. Tutela dei diritti delle persone colpite dall'incidente alla centrale nucleare di Fukushima; tra cui
il diritto all'evacuazione, alle
cure mediche, alla decontaminazione, al risarcimento e al raggiungimento della stessa qualità
della vita goduta prima dell'11 marzo 2011.
2. Massima trasparenza da parte del Governo Giapponese e della Tokyo Electric Power Company (TEPCO), che
vanno chiamati a rispondere del loro
operato, e l'istituzione di un organismo indipendente per diffondere informazioni al pubblico, in
controtendenza con l'occultamento
delle informazioni e la diffusione di informazioni contraddittorie messi in atto finora.
3. Realizzare un monitoraggio dettagliato dei dati sulla radioattività nell'uomo, nel cibo, nell'acqua, nel suolo e
nell'aria, per segnalare le misure
urgenti e indispensabili per minimizzare l'esposizione
della popolazione alle radiazioni.
Questa raccolta dei dati dovrà durare per generazioni, e pertanto si renderà necessario il supporto della comunità
internazionale e l'impegno alla collaborazione
delle agenzie governative.
4. Una "road map" globale per dismettere la gestione del combustibile nucleare - dalle miniere alle scorie -
e chiudere tutte le centrali nucleari.
Il "mito della sicurezza" è stato distrutto. La tecnologia nucleare non è mai stata sicura e ha
sempre richiesto una grande quantità
di sussidi pubblici. L'energia rinnovabile è sperimentata, pronta ad essere impiegata a livello
locale e decentralizzato, e richiede
soltanto politiche che ne promuovano l'utilizzo a sostegno delle economie locali, come le tariffe
incentivanti.
5. Le centrali nucleari giapponesi attualmente chiuse non vanno riaperte. Il fabbisogno energetico del Giappone può essere soddisfatto adottando opportune
politiche come le tariffe incentivanti,
e separando strutturalmente e a livello di proprietà la produzione di energia dalla sua trasmissione.
6. Il divieto di esportazione di centrali nucleari e componenti delle centrali, specialmente ai paesi
industrializzati in Asia, Medio Oriente,
Africa, Europa.
7. Sostegno alle autorità locali e municipali che giocano un ruolo strategico nel creare una società non più
dipendente dall'energia nucleare.
Incoraggiamo la collaborazione tra leader cittadini, parlamentari e società civile per costruire comunità solide che favoriscano la decentralizzazione, l'approccio "dal basso" ai
problemi e la fine di ogni
discriminazione economica, razziale e di genere.
8. Azioni, dimostrazioni, seminari ed eventi mediatici da realizzare in tutto il mondo l'11 marzo 2012, per
protestare contro il trattamento
ricevuto dai cittadini di Fukushima e rivendicare un mondo libero dall'energia nucleare.
Basandosi sui principi fin qui esposti, i partecipanti alla Conferenza Globale hanno lanciato la
"Piattaforma di azione per un mondo libero dall'energia nucleare", che contiene piani di azione concreta.
Queste raccomandazioni saranno
sottoposte nelle forme più appropriate al governo giapponese, ai governi di altre nazionali, alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo
Sostenibile (Rio+20) e così via.
10.000 persone si sono radunate alla "Global Conferenze per un Mondo Libero dal Nucleare" a Yokohama, e
30.000 hanno seguito online i lavori
della conferenza.*
Come partecipanti, siamo determinati a sostenere un network internazionale di sostegno
a Fukushima, la cooperazione tra le vittime delle
radiazioni attraverso il network globale degli Hibakusha, la costituzione di un movimento dell'Asia orientale per la messa al bando dell'energia nucleare, e una rete di sindaci e leader cittadini.
15 gennaio 2012
Dichiarazione della Conferenza Globale per un mondo libero dall'Energia
Nucleare.
Yokohama, Giappone.
Questa dichiarazione e' stata redatta dal Comitato Organizzatore della Global Conference for a Nuclear Power Free World, ed e' sostenuta dai partecipanti provenienti da tutto il mondo.
* Questi numeri, essendo stati scritti tra il 14 e il 15 non corrispondono ai dati reali rilevati alla conclusione dell'evento: 11.500 persone radunate alla conferenza e 100.000 che l'hanno seguito online.
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