sabato 23 febbraio 2013

venerdì 8 febbraio 2013

Save the Fukushima Children (sottotitoli in inglese) : Statement by the former judge who once sto...








A shot film made by the Fukushima Collective Evacuation Trial Team. Kenichi Ido is a former judge who wrote an order to stop the operation of a nuclear power plant due to the security concerns. After the Fukushima Nuclear Disaster, he became a lawyer to support the victimes of the disaster. Now, he supports the Fukushima Collective Evacuation Trial Team to demand the government to implement mandatory evacuation programmes for the sake of protecting the lives of the children.

Fukushima Collective Evacuation Trial is a citizen's collective lawsuit demanding the local government of Koriyama City, Fukushima to evacuate the children to the areas under 1mS/y of background radioactive dose. If the case of the children in Koriyama is approved by the court, other aurthorities of the high radiation areas will have to embrace this standard and ensure children the unconditional support for the evacuation.

The Fukushima Collective Evacuation Trial Team
http://fukushima-evacuation-e.blogspo...
World Network for Saving Children from Radiation
http://www.save-children-from-radiati...

martedì 29 gennaio 2013

Fukushima (Italiano)




 
Pubblicato in data 26/gen/2013
Il disastro nucleare di Fukushima del 2011 avrà gravi ripercussioni per molte generazioni. Spero che questo video aiuterà a sensibilizzare sul problema radiazioni e ad aprire una nuova discussione: la cosa peggiore che possiamo fare è ignorare quanto accaduto. Io sono uno studente di scuola superiore di soli 16 anni e perciò non ho tutte le risposte. Però ho un sacco di domande.

Questo video è disponibile in 10 lingue, e sono molto grato alle seguenti persone per l'aiuto con le traduzioni:

• English (Myles): http://youtu.be/Qyg1lxKaJHQ
• Deutsch (Coralita Arnold): http://youtu.be/bV6kgaSv9Qk
• Español (Alicia Rojo Santos): http://youtu.be/fW84Ko8LAi4
• Français (Géraldine Viaud): http://youtu.be/z-I-YAG11Zw
• Italiano (Michaela Spinelli): http://youtu.be/5VC7IUDP14Q
• Português (Julia Lombardi): http://youtu.be/NMOswacivPg
• Pу́сский язы́к (Sophya Abramchuk): http://youtu.be/6gUSk4avs2A
• 中文 (xxx):
• 日本語 (YGJ): http://youtu.be/njjz2YgseQo
• 한국어 (Ellie Won):

mercoledì 16 gennaio 2013

La lezione di storia - imparare per e da Fukushima



la versione originale e integrale dell'articolo pubblicato su il manifesto del 15 gennaio 2013

Conoscere l’avversario

1. Sfruttando il sistema burocratico scaricare la responsabilità su altri;
2. Confondere le idee alle vittime e all’opinione pubblica per dare l’impressione che ci siano i pareri pro e contro su ogni argomento;
3. Far sì che le vittime si litighino tra di loro;
4. Non registrare i dati e non lasciare le prove;
5. Temporeggiare.

la prima edizione giapponese deldocumentario
Sono alcune strategie adottate dalle autorità giapponesi che affliggono le vittime del disastro nucleare di Fukushima. A elencarle è Aileen Mioko Smith, la fondatrice e direttrice di Green Action, un’organizzazione non governativa giapponese con la base a Kyoto che lavora da più di vent’anni contro l’energia nucleare. Secondo Aileen, sono identiche ai metodi usati in passato con i malati della sindrome di Minamata, causata dell’intossicazione acuta da mercurio contenente nei rifiuti industriali scaricati nel mare, di cui i primi casi sono stati riconosciuti nel 1956. 
Chi altro saprà descrivere il meccanismo dello sviluppo che logora le vittime meglio di lei? Nata a Tokyo nel 1950 dal padre americano e la madre giapponese, Aileen ha lavorato sin da giovanissima a fianco di Eugene Smith, mitico fotografo americano che divenne poi suo marito. Andarono a vivere a Minamata nell’isola meridionale di Kyushu da dove denunciarono al mondo non solo la malattia ma anche i crimini industriali e molte vicissitudini delle vittime.
 
L’elenco di Aileen continua: 
 
6. Condurre le indagini con l’obiettivo di minimizzare i danni; 
7. Estenuare le vittime affinché rinunci a lottare per i propri diritti; 
8. Stabilire un criterio per riconoscere le vittime meno possibile; 
9. Evitare che le informazioni arrivino oltre i confini. 
10: Organizzare conferenze internazionali invitandovi degli esperti compiacenti.
 
Giunto all’ultimo punto, ci viene un riso amaro: ecco, ci siamo. 
L’ultima è stata, difatti, una conferenza ministeriale organizzata dal governo giapponese 
e dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) a Koriyama nella Provincia 
di Fukushima dal 15 al 17 dicembre scorso. L’incontro con gli ospiti da 117 paesi e 
13 organi internazionali ha partorito ciò che la società civile temeva: una dichiarazione 
piena di autocompiacimenti che sdrammatizza la situazione attuale senza alcuna 
attenzione ai reali bisogni della popolazione che subisce le conseguenze del disastro. 
Tutto con il beneplacito dell’AIEA.
 
«Nonostante Fukushima ci abbia insegnato la necessità di separare l’organo di controllo 
da quello per la promozione dell’energia nucleare, il governo giapponese ha ripreso 
il vecchio vizio: per minimizzare il disastro ricorre all’autorevolezza internazionale 
dell’AIEA, un ente che confonde le due mansioni », commenta la signora Smith.
 
 
Divide et impera

«Siete ancora in Fukushima? Anche i bambini? Ma, come fate, perché non venite via?». Sono le frasi che suonano logoranti a molte persone rimaste nella provincia per vari ragioni. Acuiscono ulteriormente il loro senso di colpa in particolare nei confronti dei figli; e sentirle a dire ripetutamente, per la sopravvivenza più che altro psicologica, si finisce per smettere di portarsi la maschera, di fare attenzione al livello delle radiazioni e perfino di pensarci, insomma di fare finta di nulla. Si litigano tra le vittime, in famiglia e tra i vecchi amici. Anche quando non si scontrano frontalmente, la distanza, la reticenza e l’incomprensione tra chi rimane e chi se n’è andato crescono col passare del tempo; eppure fino all’incidente vivevano uni accanto agli altri in armonia. 

Eppure, chi immagina le persone riparatesi subito fuori dalla provincia per sottrarre i figli dalle radiazioni appartenessero ai ceti benestanti si sbaglia; si scopre che molti degli evacuati di propria iniziativa sono single mothers, che non avevano nulla da perdere nell’andarsene: più libere dai legami e dai vincoli di vario genere, senza una casa di proprietà, senza un lavoro stabile e ben pagato ecc..   

Intanto, il governo centrale e le amministrazioni locali hanno invitato gli abitanti a rientrare e riprendere la vita facendo leva sul loro amore per Fukushima. Hanno annunciato la sospensione di ogni aiuto finanziario a chi vuole allontanarsi dalla provincia sostenendo che l’allarme è ormai rientrato per molte zone grazie agli sforzi della decontaminazione. La benedizione dell’AIEA alle autorità giapponesi è arrivata in questo contesto.

Malgrado ciò, gli ultimi sondaggi effettuati da un quotidiano locale di Fukushima ci riferiscono che 3 abitanti nella provincia su 4 auspicano la demolizione immediata di tutti i 6 reattori nucleari ancora esistenti sul territorio (oltre ai 4 incidentati già in via di smantellamento). 


lunedì 14 gennaio 2013

Album fotografico - Nuclear Free Now! - Part 4

Viaggio nella Baia di Wakasa - visita alle centrali nucleari (26/12/2012)


Centrale nucleare di Tsuruga

uno spazio pronto per costruire altri 2 reattori per Tsuruga NPP
Tsuruga NP Watching (al museo)



un gioco per sperimentare le scosse di terremoto
Centrale Nucleare di Mihama




Monju sulla spiaggia
il villaggio Shiraki che ospita Monju



Un monumento che ricorda salvataggio di una nave coreana naufragata

Centrale nucleare di Ooi vista da Obama

Album fotografico: Nuclear Free Now! Part 3

Altri interventi della nostra delegata dall'Italia: Monica Zoppe'

alla manifestazione @ Hibiya Park (15/12)

Monica Zoppe' che interviene dal palco


incontro dei giovani di Fukushima on PeaceBoat (15/12)

La reception - gli ospiti stranieri incontrano le rappresentanti della societa' civile giapponese

 Una riunione strateciga dei partecipanti - stranieri + ONG giapponesi dopo la conferenza (17/12)


a Kyoto con un incontro informale @ bottega di commercio equo e solidale (18/12)

partecipazione fuori programma alla conferenza di Paul Gunter @ Universita' Doshisha a Kyoto (18/12)

Album fotografico: Nuclear Free Now! Part 2

La grande marcia Nuclear Free nel cuore di Tokyo - 15/12/2012





  











Conferenza Globale per un mondo libero da Nucleare Tokyo - 15-16/12/2012 
Dalla Taiwan

dall'Italia
il costo del fotovoltaico in Germania: 66% meno in 6 anni

dal mondo
Youth Session - i giovani stupendi

meeting con gli ospiti stranieri e i giapponesi all'estero