venerdì 7 settembre 2012

Petizione "Tutelare Kyoto" (Safeguard Kyoto Petition)

TUTELARE  KYOTO    firma qui

Si prosegue la campagna 
anche dopo la consegna delle 1103 firme al Governatore (18/7)
Malgrado la riattivazione di Ooi, la societa' civile giapponese e' lungi dal rassegnarsi.
Uniamo le voci globali a quelle locali per chiedere STOP a Ooi!

Safeguard Kyoto 

Le calamità naturali succedono. Dopo, piangiamo i morti, raccogliamo i pezzi, ricostruiamo e andiamo avanti. Poi ci sono le calamità causate dall'uomo. In passato la città di Kyoto fu distrutta molte volte a causa di scontri tra fazioni. Abbastanza ironico per una città il cui nome in origine era Heian-kyo – la capitale della pace e tranquillità. Durante la seconda guerra mondiale le fu risparmiata la bomba atomica per via della sua bellezza.
La città di Kyoto è nota come un centro culturale straordinario, un luogo pieno di monumenti storici, e sede di ben diciassette siti patrimonio dell'umanità. Inoltre, la sua cultura ci insegna come convivere con la natura senza la presunzione di dominarla.
Con la riattivazione di due reattori nel comune di Ooi, situato vicino a Kyoto, la minaccia di una calamità causata dall'uomo si presenta di nuovo. Un'altra ironia della sorte: Kyoto fu risparmiata dalla bomba atomica dai suoi nemici di allora, ma adesso è minacciata dal nucleare grazie alle lobby del nucleare giapponesi, il primo ministro e qualche ente locale.

Dopo una calamità naturale raccogliamo i pezzi, ma dopo un incidente nucleare, come sappiamo bene, ai pezzi non ci possiamo nemmeno avvicinare – per anni e anni.

Naturalmente, speriamo con tutto il cuore che non succeda nulla con la riattivazione dei reattori. Non possiamo che sperare – non esiste nessuna garanzia. Ma non sarebbe preferibile per tutti se potessimo tutelare Kyoto e proteggere questo patrimonio da qualsiasi minaccia?

Ecco il motivo della nostra richiesta al governatore di Kyoto, a cui chiediamo di impegnarsi facendo quanto è in suo potere per fermare la riattivazione dei reattori di Ooi. Per il bene della sua città e di tutti noi che vorremmo rimanesse la città della tranquillità. Sig. Governatore, per favore protegga Kyoto!    firma qui  

La campagna prosegue finche' i reattori non tornano spenti.
Vi chiediamo ancora sostegni: firmate e passate parola, grazie! 

N.B. nel modulo on-line si compila indirizzo-address: è sufficiente scrivere il nome di quartiere o comune. ACCERTARSI dell'aumento del numero delle firme aggiornando la pagina dopo la sottoscrizione.
Chi non ha un indirizzo di email personale puo' inviare a info@semisottolaneve.org
Nome+Cognome+luogo di residenza+c.a.p. tramite qualcuno. 

SCARICA I MATERIALI:
 il manifesto e banner: manifesto (italiano)  banner  

venerdì 10 agosto 2012

Se non ora, quando?

pagina in pdf  https://docs.google.com/file/d/0B4eu8X9wgcOCUGEzNmotVHlFSWc/edit
ls pagina del quotidiano 'il manofesto' (visibile per alcuni giorni
http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120809/manip2pg/16/manip2pz/327055/

disegno di Masaru Hashimoto

il manifesto 2012.08.09 - p.16 L'ULTIMA
A cosa serve davvero il nucleare in Giappone?
Il mito delle centrali sicure è tramontato con Fukushima. 
Il governo insiste con la filiera atomica, contro il volere dei cittadini, per un solo scopo: la capacità militare

Dopo l'incidente della centrale nucleare di Fukushima, l'11 marzo 2011, mi è stato spesso chiesto come abbia potuto il Giappone, che aveva già vissuto gli orrori di Hiroshima e di Nagasaki, disseminare ben 54 reattori atomici sul suo territorio, esponendosi di nuovo al rischio radioattivo. La sola risposta che riuscivo a formulare chiamava in causa l'abilità politica degli Stati Uniti, che sin dagli anni '50 ci hanno inculcato l'idea del nucleare «a uso pacifico» capace di portare benessere anche dove le risorse energetiche sono scarse - mentre il vero obiettivo di Washington era zittire i movimenti antinuclearisti imponendo l'immagine di una tecnologia atomica innocua e utile.

Dopo il 5 maggio scorso, quando l'ultimo dei 54 reattori esistenti in Giappone è stato fermato per un controllo periodico, rendendo di fatto il paese nuclear free, la domanda ricorrente è diventata: «a che servivano dunque tutte quelle centrali, se ce la fate anche senza?». Ora, di ritorno in Italia dopo un mese di soggiorno in Giappone, aggiungo il mio interrogativo: a che serve davvero il nucleare al Giappone?
Il dubbio sorge dal fatto che nella regione intorno alla capitale, servita dalla famigerata azienda elettrica Tepco, non si parla più dell'ordinanza per il risparmio di energia elettrica e tantomeno di «blackout programmati», nonostante manchi la fonte nucleare che prima dell'incidente copriva il 30% del fabbisogno. Tokyo se la passa benissimo, nell'estate torrida di quest'anno, con i condizionatori accesi dappertutto esattamente come 2 anni fa. Invece se andiamo in Kansai, la regione di Osaka, Kyoto e Kobe, scopriamo che la contestatissima riattivazione dei due reattori di Ooi nel mese scorso è servita solo a spegnere diverse centrali termiche - ma non a revocare l'ordinanza sul risparmio né l'allarme blackout, ciò per cui il governo giustificava la sua decisione. Per far rientrare l'emergenza il presidente dell'azienda elettrica ora pretende di rimettere in moto anche altri reattori. Ma i dati parlano chiaro: la regione dispone già elettricità sufficiente anche senza il nucleare.

sabato 21 luglio 2012

Franz Botens, ambientalista tedesco che ha partecipato al Global Conference for a Nuclear Free World in Yokohama dello scorso gennaio ci manda la documentazione su una sua azione: ha consegnato a mano una lettera al Primo ministro Noda presso al Consolato giapponese in Francoforte.

Un'azione che chiunque ha la voglia potrebbe mettere in atto.

Due raccomandazioni per rendere l'azione piu' efficace:
- chiedere un appuntamento telefonando alla sede diplomatica almeno 1 settimana prima e rivolgersi con massima cortesia verso il personale per far capire che a loro si chiede soltanto di fare il tramite.
- farsi accompagnare dai giornalisti. Se si riesce a portare con se' corrispondenti o qualcuno che puo' scrivere per i media giapponesi e' ancora meglio.

lo scorso 15 giugno davanti al consolato giapponese a Francoforte:



Lettera in inglese

sabato 16 giugno 2012

Una battaglia persa, ma la guerra continua


Come era prevedibile e previsto, purtroppo, stamani il governo di Tokyo ha deciso ufficialmente la riattivazione dei due reattori di Ooi, nonostante tutto e nonostante i nostri sforzi.  Ma, la battaglia continua.

Ora, si riprende subito la preparazione per la riattivazione del reattore n. 3, che entrerà in piena produzione nel primo decade di luglio poi toccherà al n. 4 che dovrebbe raggiungere la sua massima produzione a fine luglio.

Il governo ha dichiarato, inoltre, l'intenzione di riattivare anche le altre centrali attualmente fermi 'man mano che i controlli terminano non appena si accerta la sicurezza'.
 
Ma, questa riattivazione avverrà solo con le delle promesse - non e' cambiato nulla rispetto a quando i reattori erano entrati nel periodo di controllo : al gestore sono stati fatti garantire i rinforzi antisismici e l'installazione delle valvole di sicurezza di entro 3 anni e l'innalzamento dell'argine contro tsunami entro fine dell'anno prossimo.
 
Non possiamo che augurarci, a questo punto, che nessuna calamità colpisca la zona, che i reattori vecchi di 21 e 19 anni restino soldi e che nessun operaio commetta degli errori.

Intanto, si scopre l'identità' di coloro che volevano questa riattivazione. Secondo Greenpeace Japan, l'artefice e' una compagnia di assicurazione
Nippon Life Insurance Company, http://www.nissay.co.jp/english/,
che possiede il maggior numero di azioni della Kepco dopo il comune di Osaka. L'anno scorso all'assemblea delle azionisti ha, difatti, posto un veto alla richiesta di uscire dalla dipendenza dal nucleare. http://www.greenpeace.org/japan/nissay/?gv20120616
La medesima compagnia possiede il maggior numero di azioni di tutte le altre compagnie elettriche che possiedono le centrali nucleari.
L'organizzazione ambientalista invita tutti i cittadini a stare attenti al suo comportamento alla prossima assemblea degli azionisti che avrà luogo il 27 giugno.

lunedì 11 giugno 2012

Invito alla protesta globale


"Si vergogni, sig. Noda 
Ascolti il popolo e si comporti in modo responsabile
 Non riaccenda i reattori di Ooi 
Scelga una politica energetica responsabile basata 
sul risparmio e le energie rinnovabili

Mandiamo messaggi di protesta
Copia il testo sottostante in inglese, 
e incolla sul sito del Primo ministro Noda
https://www.kantei.go.jp/foreign/forms/comment_ssl.html
compilando 

subject(per esempio) : Request to Prime Minister


Mister Prime Minister,
We protest your decision to restart two nuclear power reactors in the town of Ooi in Fukui Prefecture.
Our reasons are:
1. Your decision is undemocratic. The Japanese public and many parliamentarians, even in your own party, are not supporting you.
2. The full truth about the meltdown of the three reactors in Fukushima has not been established, yet.
3. The temporary safety standards applied by the stress tests, which you referred to when you declared the Ooi reactors safe, are insufficient. At present, essential safety measures required by the stress tests have not yet been implemented in Ooi. It is not verified whether the reactors can be shut down safely if a serious earthquake were to occur.
4. Any new regime of safety standards must be formulated and overseen by a truly independent Nuclear Safety Agency. This agency has not yet been established, and parliamentary procedures have just been started.
5. The sharp increase in seismic activities in Japan since the earthquake and tsunami catastrophe of March 11 is alarming. That there are active fault lines in the vicinity of the Ooi reactors, and perhaps even under the site is a major source of concern.
You may reject this letter as outside interference into Japan's internal affairs. However, we all know the fallout of nuclear accidents knows no national borders, and has severe implications globally.
We also know that our concerns are shared by many people in your country and that a majority of your people do not agree with you.
We, therefore, ask you to kindly reconsider the restart of the Ooi reactors, declare a moratorium on nuclear power and come up with a responsible energy policy for a Japan without nuclear power based on energy conservation and renewable energies.

sabato 9 giugno 2012

Salviamo Kyoto



Certo che noi umani dobbiamo sembrare davvero strani agli occhi dei non umani. Esseri pieni di contraddizioni. Riusciamo a commuoverci nel vedere l’attraversamento del Venere davanti al Sole e ci diciamo rammaricati che si potrà assistere ad un fenomeno simile solo fra 105 anni. Però siamo capaci di perderci nel gioco di spaccare gli atomi pur non sapendo come rimettere insieme i cocci né dove tenerli nei prossimi milioni di anni. Rideranno di noi? Forse. O saranno indignati e angosciati come lo sono centinaia di migliaia di cittadini giapponesi in questi giorni, di fronte all’imminente decisione del governo di Tokyo sulla riattivazione di alcuni reattori nucleari, senza nessuna garanzia effettiva e nonostante restino irrisolti i problemi di Fukushima? Una decisione cocciuta che servirebbe, dicono, a risparmiare pochi soldi ora (perché il petrolio costa molto) ma senza badare di quanto ci costerà fra 105 anni, o anche solo tra 15 anni.
«Aprite gli occhi, guardate e affrontate i danni, i dolori e la rabbia generati dall’incidente di Fukushima che lascia ancora oggi 150 mila sfollati nell’insicurezza e incertezza», si legge in uno degli ultimi appelli lanciati dalla società civile giapponese. Si chiede al primo ministro Yoshihiko Noda di non dire, con leggerezza, «mi assumo io la responsabilità di decidere sulla riattivazione», come ha ripetutamente fatto: «In un incidente nucleare nessuno è in grado di assumersi le conseguenze», ribadisce l’appello; «lo sappiamo bene dall’esperienza di Fukushima, per cui né il Governo né la compagnia elettrica si sono assunti le responsabilità neppure nella misura a loro possibile».

mercoledì 16 maggio 2012

APPELLO PER UNA MORATORIA NUCLEARE IN GIAPPONE E PER LA IMMEDIATA RIMOZIONE DEL COMBUSTIBILE NUCLEARE DALL’IMPIANTO DI FUKUSHIMA


Potete sottoscrivere a:


il testo dell'appello: http://isdepalermo.ning.com/notes/Fukushima
il 12 GIUGNO 2012: 
all'anniversario della vittoria referendaria contro nucleare
Invio prime firme alle autorità giapponesi + Incontro/Dibattito: 
GIAPPONE CI CHIAMA: Chiudere il nucleare in tutto il mondo
 Centro per la Ricerca in Psicoterapia - Piazza O. Marucchi, 5
locandina

Con questo appello intendiamo rompere il muro di silenzio che, fuori dai confini giapponesi, circonda la catastrofe di Fukushima. L’attuale governo giapponese guidato dal premier Noda ha, di fatto, rinnegato la volontà espressa dal suo predecessore dopo quella catastrofe di far uscire il Paese dalla dipendenza dall’energia nucleare: ma nell’opinione pubblica il dibattito è fortissimo e l’opposizione al nucleare cresce.

Sul piano internazionale si vuol far credere che gli incidenti sono stati di poco conto, che la situazione è sotto controllo e le conseguenze per la popolazione giapponese sono minime.