venerdì 16 novembre 2012

La primavera giapponese dura anche in autunno


No more Fukushima - Non lasciatelo solo                                                       

Sono passati 20 mesi esatti dal disastroso incidente nucleare di Fukushima in Giappone.

Per molti di noi giapponesi la vita ha cambiato l'aspetto e il significato dall'11 marzo 2011, quel giorno dei fenomeni sismici catastrofici inimmaginabili.
Ma, dopo più di un anno e mezzo, se si stenta ancora a superare i traumi tanto meno a riprendere la vita normale di prima, è dovuto soprattutto al nucleare. Non soltanto per l'angoscia per la contaminazione radioattiva e il rischio dell'ulteriore aggravamento delle situazioni precarie alla centrale
di Fukushima Daiichi, ma anche per i comportamenti delle autorita' dopo l'incidente che hanno distrutto e devastato la fiducia quasi incondizionata che molti cittadini ponevano in loro.
Di per sé forse non
è poi così negativo perché sono riusciti a svegliare in molti la consapevolezza della propria responsabilità politica e sociale.

Un esempio è stato dimostrato due giorni fa: domenica 11 novembre sono state svolte oltre 230 manifestazioni e iniziative contro il nucleare in tutto l'arcipelago.
La maggiore partecipazione si è vista nel cuore di Tokyo dove sotto una pioggia
gelida circa 100 mila cittadini hanno circondato vari palazzi del potere a cominciare dal Parlamento e dal Palazzo del primo ministro, nonostante l'ostruzionismo dell'amministrazione locale guidata dalla destra nazionalista che gli aveva negato l'uso del giardino pubblico proposto come luogo di appuntamento per un grande corteo. 


                                      una delle locandine per la manifestazione di Tokyo dice 'Unirsi di nuovo"  


La mobilitazione della domenica scorsa si aggiunge alle tantissime proteste in piazza: a Tokyo da piu di 8 mesi si ripetono a cadenza settimanale, ed ora le contestazioni di venerdì pomeriggio sono diffuse anche in molte citta' giapponesi.

Si tratta di un fenomeno notevole e del tutto nuovo nella storia del paese, in quanto i manifestanti sono cittadini comuni finora poco politicizzati, donne, uomini, bambini, giovani e meno giovani che vi partecipano con degli amici o con la famiglia ma anche da soli. Ha una fisionomia molto diversa rispetto alle proteste popolari in passato quali erano state mobilitate dai sindacati o dai gruppi piu' o meno organizzati.

Che cosa li spinge a unirsi sotto la pioggia per dire no al nucleare? Gridare stop ai due reattori riattivati dopo Fukushima e chiedere di evacuare i bambini delle zone a rischio?

La poesia Confessione  (vedi il post precedente), letta anche durante l'evento serale di Firenze 10+10, a me sembra una delle migliori testimonianze che riassumono lo stato d'animo dopo Fukushima in comune ai molti che rispondono all’appello di mobilitazioni.


"...In questa società in cui qualcuno sussurra: dimentica, dimentica noi invece non dimentichiamo Fukushima!
"


Riusciranno a smuovere la politica, ancora strettamente condizionata e controllata dalla lobby nucleare davvero dura a morire?
A quanto pare,
in effetti, Fukushima non ha fatto un granche' di effetto ai politici giapponesi. Siamo dunque ancora all'inizio di una lunga strada irta e in salita.
Proprio per questo
è importante che non li lasci soli e che anche chi abita lontano non lo dimentichi.

L'Italia potrebbe dargli un contributo enorme, forte delle due vittorie referendarie contro nucleare e del ruolo della levatrice del nascente nuovo network europeo antinucleare a Firenze 10+10.

Contro le radiazioni e la lobby che non conoscono i confini nazionali
possiamo che contrastare con un’alleanza globale.

Per questo vi ricordo uno dei prossimi appuntamenti: dal 15 al 16 dicembre a Tokyo e Koriyama in Fukushima si svolgerà la seconda Conferenza Globale per un Mondo Libero dal Nucleare: Nuclear Free Now!, in concomitanza con la vertice ministeriale tra il governo giapponese e l'IAEA.
Sarà un banco di prova per l'intera societa' civile
antinucleare, giapponese e non, per impedire alla politica mondiale ai mass media di chiudere il sipario su Fukushima.

                                                                                                                       Yukari Saito 12/11/2012


Centro di documentazione 'Semi sotto la neve' aderisce e partecipa anche alla seconda conferenza accompagnando una portavoce della campagna referendaria contro nucleare in Italia, Monica Zoppe', che fa parte di diverse associazioni ambientaliste italiane.

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