Il video dell'intero incontro: http://viewer.dacast.com/broadcaster/25982/f/155103
Pubblichiamo gli slide, preparati per l'incontro "Agosto 1945: La creazione fu bella" dello scorso venerdì 29 agosto presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze.
Questi seguivano la lettura di una poesia di Kiyoko Horiba "Quel cielo..."(堀場清子「その空が…」tradotta in italiano) e un suo messaggio affidatoci per quest'occasione; i primi tracciano le inchieste condotte dalla stessa autrice sulla censura praticata dalle autorità militari statunitensi sulle documentazioni riguardanti gli effetti delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki (nella seconda metà degli anni Quaranta durante l'occupazione).
Nella seconda parte abbiamo presentato il fumetto "I dragoni
atomici di Fukushima" dal suo origine, accompagnandolo con la lettura
parziale della postfazione dell'autrice, Yuka Nishioka.
Le due voci, l'una di una hibakusha di Hiroshima e l'altra di Nagasaki che rappresenta le nuove generazioni che cercano di tramandare le testimonianze dei sopravvissuti, ci insegnano quanto sia importante salvaguardare la democrazia, perché questa è il nemico numero uno del nucleare. E Fukushima richiama l'attenzione su Hiroshima e Nagasaki per ricordarci questa nostra arma formidabile per liberare il mondo dalle grinfie della lobby nuclearista.
Le due voci, l'una di una hibakusha di Hiroshima e l'altra di Nagasaki che rappresenta le nuove generazioni che cercano di tramandare le testimonianze dei sopravvissuti, ci insegnano quanto sia importante salvaguardare la democrazia, perché questa è il nemico numero uno del nucleare. E Fukushima richiama l'attenzione su Hiroshima e Nagasaki per ricordarci questa nostra arma formidabile per liberare il mondo dalle grinfie della lobby nuclearista.
dalla postfazione dell'autrice, Yuka Nishioka:
“Vivendo
a Nagasaki, terra bombardata con l’atomica, e avendo avuto molte
occasioni
di
ascoltare dai sopravvissuti gli orrori delle radiazioni, ero
immobilizzata per il terrore
nel
sentire il lento avvicinarsi di una catastrofe. Nonostante il cielo
fosse limpido e gli
alberi
tremassero al vento esattamente come il giorno prima, ho avvertito il
pericolo
reale
di poter morire per colpa di un solo incidente nucleare. Il mondo che
viviamo
è
così fragile, e la nostra vita e la morte potevano essere mescolate
come se fossero
carte
da gioco. [...]
I
ricordi dei giorni precedenti sono rimasti inalterati, eppure non
riesco a togliermi la
sensazione
di essere diventata a partire da quel giorno un’altra specie di
essere vivente,
un’altra
forma di vita. [...]
In
mezzo alle informazioni abbondanti ma confuse, come disegnatrice di
manga sulla bomba di Nagasaki avevo il cuore straziato
nell’immaginare il terrore degli abitanti delle zone colpite,
soprattutto dei bambini che hanno passato le notti vivendo gli incubi
delle radiazioni.
Se
potessi tornare indietro subito dopo il bombardamento atomico, direi
a tutti di fuggire subito. Ovviamente questo non è possibile, ma
posso farlo ora con i miei contemporanei. A me sembrava che il
momento richiedesse davvero un esame di
coscienza
a noi, nati e cresciuti nei luoghi colpiti dall’atomica.
Cosa
può fare una fumettista per essere utile alle persone? L’unico
contributo che mi
sembrava
di poter dare era disegnare, e quindi a 3 mesi dall’incidente ho
pubblicato
sulla
mia pagina web delle “Domande e risposte sulle radiazioni”,
attingendo a tutte le
informazioni
raccolte fino ad allora e alle poche conoscenze che disponevo in
materia.
“La
terra ci dà frutti con grande generosità. L’acqua ci disseta e
genera la vita. I bambini
imparano
la preziosità della vita in seno alla Natura. La vita umana non è
altro che
nutrirsi
dei doni della natura.
Una
persona dietro di me ci avvisa: “non toccate la terra né i
fiori!”. Tra gli esseri
umani
e la Natura si era innalzata una barriera di radiazioni. Volevo
piangere. Che
maledizione,
che sciagura siamo stati capaci di creare!
A
Fukushima si ravvivava in me il ricordo di una frase che i
sopravvissuti della bomba
su
Nagasaki ci ripetevano spesso: “Da quel giorno, per noi ogni giorno
è sempre il 9 agosto
1945. Non auguriamo a nessuno una simile esperienza, vorremmo che noi
fossimo gli unici e gli ultimi a viverla”.
Ho
finalmente compreso fino in fondo il significato di queste parole
solo cominciando
anch’io
a vivere “in prima persona” un’epoca che ci costringe senza
scampo a convivere
con
le radiazioni per i prossimi decenni, e per diversi secoli. E ho
capito che le
radiazioni
sono una violenza assoluta contro la vita.
Si può ordinare copie del libro scrivendo a: info#semisottolaneve.org
sostituire # con @
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