sabato 2 novembre 2013

Peace & Green Boat 2013 - Album fotografico part IV


La terza giornata si svolge interamente sul mare: non si vede nessuna isola. Per ora il mare e' calmo benche' ci preoccupa un tifone crescente sul Pacifico.
 

Nella mattinata seguiamo un incontro 'Peace & Green Boat -  quale obiettivo?' nel teatro principale della nave. 

In mattinata assistiamo ad un incontro sul tema: l'obiettivo di Peace & Green Boat
Aperta con il canto e ballo del simpatico gruppo 'Asian Beat' di cui una cinquantina di membri giovani provenienti da varie parti di Giappone sono a bordo e animano varie iniziative. 
All'incontro facilitato da Tetsuya Yoshioka intervengono: Su Hae Sung (scrittore coreano) sul messaggio affidato a una poesia 'Green Star' ispiirata dal mare che unisce i paesi dell'area; Tetsuo Maeda (esperto giapponese delle quesioni militari) sulla sicurezza comune dei paesi nell'estremo oriente; Kayoko Ikeda (scrittrice, traduttrice giapponese) che racconta una sua storia familiale che la faceva nutrire un senso di colpa nei confronti della Corea; seguita da Lee Mi-Kyung Secretary general di Green Foundation poi giornalista giapponese Satoshi Kamata che ribadisce il bisogno di liberare l'Asia orientale dall'assedio nucleare.
Infine, una dichiarazione da parte di Tatsuya Yoshioka di Peace Boat: obiettivo della Peace Boat entro il 2020: realizzare una nave piu' ecologica del mondo 100% Peace Boat (perche' finora ha sempre affittato una nave da crociera).

Su Hae Sung Green Star message
Tetsuo Maeda sulla sicurezza comune
Kayoko Ikeda - attraverso una storia personale
Lee Mi-kyung di Green Foundation

Centrali nucleari esistenti e in costruzione nell'Asia orientale
Satoshi Kamata Addio al nucleare


 

Nel pomeriggio, tra le varie iniziative si decide di assistere a due incontri: il primo e' una conferenza tenuta da scrittore coreano Su Hae Sung sulla storia travagliata dell'Oceano Pacifico occidentale, con una attenzione particolare a Taiwan dove approderemo domani.








 







Il secondo riguarda, invece, un incontro dedicato all'ambivalenza dei giapponesi nei confronti dei coreani. 





All'introduzione si proietta un breve filmato di alcune recenti manifestazioni xenofobe a Tokyo e di una contromanifestazione antirazzista molto partecipata. I fatti vengono spiegati e commentati da Kim Boongang di Korea NGO Centre a Tokyo. Dopo di che' Kazuyoshi Omori, uno studioso di storia locale racconta un fatto accaduto all'inizio del Novecento, una storia di soccorsi prestati da un piccolo villaggio di pescatori ai naufragati coreani che viene tramandata da cent'anni aiutando a consolidare l'amicizia tra le comunita' dei due Paesi. Invece, Kim Han Jung, professore all'Universita' di Yonsei ha parlato della questione territoriale contesa dai due paesi. 
Dai loro discorsi si emerge un fatto: l'odio razziale e l'antipatia tra i popoli vengono fomentati sempre per volonta del potere politico che ha bisogno di distrarre l'opinione pubblica dai propri misfatti. Allora, come non lasciarsi condizionare da esso? I tre relatori hanno scritto una parola chiave: mentre il prof. Kim e sig. Omori scriveva rispettivamente 'Comunication' e 'il mare e' la nostra madre', il rappresentante della Korea NGO Centre Kim Boongang spronava i coreani a mantenere calma e non replicare contro le dichiarazioni razziste di una minoranza esigua dei giapponesi affinche' non dargli un pretesto per giustificarsi. 

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