Il giorno dopo ci uniamo al gruppo che visita Nanchino (che dista di circa 300 km) per visitare il Museo del massacro di Nanchino e ascoltare una testimonianza di una sopravvissuta. Si tratta di un viaggio piuttosto impegnativo - da tanti punti di vista - ma doveroso sia come giapponese sia come essere umano, ed e' utile comunque per capire lo spirito fondante della Peace Boat.
Monumento per la Pace al Museo sul Massacro di Nanchino |
I giornali giapponesi che annunciavano 'la vittoria" a Nanchino |
Incontro per ascoltare una testimonianza e riflettere insieme
la signora Yang Cui Ying, sopravvissuta al massacro di Nanchino offre la sua testimonianza
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a destra della testimone il direttore del Museo Zhu Chengshan, Tatsuya Yoshioka di Peace Boat, testimone coreana delle confort women Lee Yong-soo |
le due vittime superstite si abbracciano in lacrime |
In seguito allo sambio dei doni tra Peace Boat e il Museo prendono parola tre giovani: la giapponese Natsuki Hatae, rappresentante di Bridge for Peace, un ragazzo coreano di 11 anni che viaggia con Peace & Green Boat poi uno studente cinese di Nanchino.
Al termine dell'incontro usciamo tutti insieme per andare a depositare una corona di fiori ai piedi del monumento della pace (la foto in alto).